Ho vissuto pomeriggi di tristezza
Tra le pagine bianche
Di un mio effimero sentire.
Ho voluto preservare il mio io
Che volevo tener lontano
Dal tocco gelido della realtà…
E come un lampo
Quel vento mi toccò
Dolce e leggero si approfittò
Di me, che non lo sapevo capire.
Era il vento della libertà
Un esperto ladro
Che aprì il mio cuore incerto
Liberandomi da me stesso.
La prigione che avevo conosciuto
Mi parve così lontana
Che nella mia mente
Mi liberai da me…E da me
Andai nei mari profondi
Della consapevolezza
Che prende conoscenza
Di una nuova consistenza
La dolce ala che libra lontano
Che porta vicino al volto di Dio
La dolce piuma che leggera
Si posa su ogni anima
Che vuole sentire senza vedere
Che come acqua
Chiusa in un pugno
Scivola via senza barriere.
La libertà che ho letto dovunque
Ha letto in me il suo nome
Mi ha chiamato fratello
Ed io sorella l’ho saputa sentire
La libertà
Che assoluti sconosce
Che divide l’erba con il proprio vicino
Che con gioia apprende
L’altrui verità…Come
Ognuno é carceriere
Solo di se stesso.
Disteso su un letto
Che mi ha visto
Passare una notte
Costretto a sognare
Il tuo sguardo
Mi sento sfiorare,
Di scatto mi volto:
il sole
mi ha baciato per te.
MUSICA
Aria scolpita.
Da esperte mani
Limitata da tristi
Orecchie librata
Da ignoti occhi
Sentita da vere
Labbra gustata…
Come
Matite in fila
Lungo l’asfalto
Ondulato riposano
Gli alberi spogli
Che all’uomo
Hanno ceduto i rami
Nodosi e
Protesi al cielo
Gridano dall’alto
La loro nudità…
SU UNA POESIA DI PABLO NERUDA
Scrivo
Per essere uomo
Odiando il poeta,
Guardando tra le pieghe
Del mondo
L’altra faccia di chi
Vuole vedere…Che la Luna
Non sia solo la Luna,
Che le stelle sian più
delle stelle, che la poesia
Non sia un semplice verso…
Scrivo,
Per essere uomo
Odiando il poeta che sono,
Perché ci deve essere
Qualcosa di più
In questa terra
Che solco scrivendo.
Il valore di un sognio
Sta nel suo divenire
Vederlo crescere e progredire
Tessere una trama fitta
Controllare che non si sfili
Che si dirami ferma e sicura
Verso l’avvenire…
Il valore di un sogno
Sta nel risveglio
Quando appare il sole
All’orizzonte
E si vuol continuare a dormire…
Il valore di un sogno
Sta nei fruscii intensi
Di un bosco in ottobre
Sta nel piccolo volo
Radente dei gabbiani
Sta nelle notti dolci
Come il mare…
Il valore di un sogno
Sta nel sognare insieme
Mano con mano
Sguardo con sguardo
Sospiro dopo sospiro
Passo dopo passo
Alba dopo tramonto…
Il valore di un sogno
Sta nel suo voler divenire
Il più dolce sogno
Di un altro…
A tutti gli amici che ci hanno lasciato.
Ce ne andiamo tutti
Lentamente
Chi fa rumore
Chi non dice niente.
Sussurriamo parole
All’infinito
Sperando che questi
Ce le renda,
e quando qualcuno ci precede
lo lasciamo partire
senza senso.
Raggiungerà
L’eterno che non risponde
Fissandolo con gli occhi
Ben aperti:
cullato dal silenzio senza sosta
attenderà mille secoli
una risposta.
A COLORO CHE NON HO CONOSCIUTO
(ai martiri della prima e seconda Guerra Mondiale)
Sul verde prato del mondo
Noi non vi abbiamo conosciuto
Non abbiamo conosciuto
I figli che avreste potuto avere
E siamo per questo più soli
Conoscendoci solo ora
Per quello che siamo.
I vostri corpi
Sono polvere incruenta
Che ha cessato per sempre
Di esistere e che vola libera
Nella riconquistata libertà.
Venite a trovarci
Illuminati da un raggio di sole
Vi riconosceremo
Pulviscolo atmosferico
Di un’aria che non respirate.
Venite a trovarci
Senza sussurrar parola
Illudeteci che non diverremo
Polvere di guerra
Ma solo il sogno di un Dio
Troppo buono.
Qualcuno ha oscurato il sole
La luna non è sorta stasera,
Ci addormentiamo…
A volte il sonno
Mi coglie all’improvviso,
Come estrema abitudine
Di una faticosa giornata,
Come simbolo stesso
Di una vita da sogno
Che sforzo di non
Svegliare mai…A volte
Il sonno mi coglie all’improvviso
E si fa leggero come
Una piuma che vola
E si posa sui ricordi,
Sulle beghe, sui battiti del
Cuore e li fa lenti,
Sfumati, quasi inesistenti…
A volte il sonno
Mi coglie all’improvviso
Ai miei occhi chiusi…
Ho finito di uccidere uomini
Di esser odiata
Come l’inizio
Di quell’interminabile
Nulla a cui ogni uomo
Par destinato…
Ho finito di uccidere vite
Che non hanno mai vissuto
Ossa scheletriche
Di un essere informe
Che chiamano uomo…
Ho finito di dare la fine
A sogni di gloria
A sorrisi di gioia
A battiti del cuore
A respiri di passione…
Ho finito di credere
In quello che faccio
Perché non lo faccio da me…
Ho voglia di esser
Compresa, di vivere anch’io
…E come le farfalle
sui rami di un albero
essere scambiata per un fiore…
Lo faccia qualcun altro
Questo sporco lavoro
A cui il cielo
Mi ha destinato
Ho finito di affilare la falce
Di fissare occhi vuoti
Privi di bulbo oculare
Ho finito di uccidere uomini
Solo i poeti
Porterò nella tomba
Come atto di estrema pietà
Per coloro che li hanno sentiti…
E se…!
E se…
Nell’attimo stesso
In cui il vento
Sale, lo accompagnassimo
Su, verso le stelle,
Quali aironi senz’ali
Che volano in alto
Più delle nuvole…Chi
Ci riconoscerebbe
Tra coloro che
Scrutano il cielo?
Chi volerebbe in alto
Con noi?…Nella terra
Che sta tra le nuvole
Ho visto parole
Che volano oltre…
E mi sono sentito
Più vivo…Più vivo
Degli uccelli che volano…
UN LAMPO
E il lampo cessò di esistere.
Lo vidi svanire tra le nubi.
In un istante.
Guardai la vita intorno a me.
Osservai la pioggia.
Cancellata l’esistenza
Di mille persone formiche.
Ancora un istante passò
E cento anni svanirono.
E col compagno di cenere
Accanto a me
Mi resi finalmente conto
Che quel lampo eravamo noi.
Come fiori di campo
Da ignota mano spezzati
Sull’umida terra
In pace riposeremo.
Lontani i giorni
Di corolle odorose fiorite
Che abbiamo spogliato
In un languido
Gioco d’amore,
in un fresco bagno
di tempestosa illusione.
Chi ci ridarà per sempre
Il nostro profumo,
nell’aria disperso,
i nostri colori,
marciti nell’acqua?
Chi ci ridarà
Le galeotte farfalle?
Come fiori appassiti
In un giorno di festa
Come fiori recisi
Da una mano annoiata
Sull’arida terra
Copriremo col sempre
Le nostre povere ombre.
Hai mai visto crescere la notte?
All’orizzonte
Infrangere il muro del giorno
Planare sul mare
Scoprire le stelle
che le fanno da velo?
Hai visto illuminarsi
Lontani pianeti
Che, quieti, riposano
Il loro lungo viaggiare?
Tenera e buia è la notte
Che sorprese il mio cuore a sognare.
Sognare? Di ché?
Di dolci e lontani ricordi
Di una vita vissuta per sbaglio
Che, sbagliando,
attesi vivere…Invano.
Eppure…
Quella notte ho letto il tuo cuore
Era dolce sentire qualcuno
Conoscerti senza averti mai visto…
Toccarti senza neanche sfiorarti…
Parlarti senza un sussurro…
Quella notte nel tuo cuore
Ho sentito battere il mio.